Fisiokinesiterapia strumentale

  • ELETTROBIOMODULAZIONE IN RADIOFREQUENZA

    Stimolazione Elettrica Automatica In Radiofrequenza (ARES)

    ARES, è un dispositivo di elettrostimolazione in radiofrequenza unico, progettato specificamente per il trattamento delle patologie MSK in fase acuta, subacuta e cronica. ARES è stato progettato per sfruttare i risultati terapeutici della Elettro Biomodulazione, un effetto biologico di tipo elettro magnetico indotto dai campi elettrici in radiofrequenza in grado di stimolare il metabolismo e l’attività cellulare nel tessuto patologico, nuova frontiera della ricerca scientifica in terapia fisica strumentale. Grazie alla nostra originale tecnologia brevettata che permette la misura in tempo reale della potenza elettrica istantanea e dell’energia realmente assorbita dal corpo, possiamo fornire in sicurezza la corretta dose terapeutica all’intero tessuto bersaglio nella corretta modalità.

    In modo molto più efficace rispetto al semplice effetto diatermico, la Biomodulazione Elettrica indotta da ARES migliora la vascolarizzazione, stimola la riparazione dei tessuti e fornisce sollievo dal dolore e dall’infiammazione. I programmi preimpostati in combinazione con elettrodi fissi di ARES permettono di effettuare trattamenti automatici operatore indipendenti e di adattarsi in modo efficiente al flusso di lavoro del centro, migliorando la ripetibilità ed efficacia dei risultati e liberando tempo essenziale.

    Meccanismo di azione

    Effetti della diatermia (termica)
    Come la maggior parte dei dispositivi di Tecar Terapia, ARES riduce attivamente EDEMA E LINFEDEMA nell’infiammazione acuta e subacuta inducendo effetti diatermici che possono aumentare il deflusso veno-linfatico riducendo quindi efficacemente il dolore e la rigidità.1,2

    Effetti della elettrobiomodulazione (non termica)
    Il meccanismo d’azione più rilevante sfrutta gli effetti di Elettro Biomodulazione. Questa stimolazione è dovuta agli effetti elettromagnetici che la corrente elettrica induce nelle cellule e nella matrice extracellulare.

    La elettro biomodulazione determina un aumento della vascolarizzazione e dell’ossigenazione dei tessuti.

    ARES stimola l’attività delle cellule mesenchimali, induce la riparazione dei tessuti e induce il riequilibrio metabolico. Tutti questi meccanismi dipendono dalla densità di energia erogata al TESSUTO (dose) che solo ARES può controllare in sicurezza, misurandone l’assorbimento. Operando ad una frequenza compresa tra 400 e 1200 kHz ARES può anche modulare la densità energetica ed il volume del tessuto trattato.

  • MAGNETOTERAPIA

    Cos’è la Magnetoterapia

    La Magnetoterapia è una fisioterapia che utilizza l’energia elettromagnetica, agendo sulla sensibilità al magnetismo che hanno le cellule del corpo umano. Tramite un macchinario viene creato un campo magnetico, cioè uno spazio dove agiscono forze generate da un magnete o da una corrente elettrica. In base al livello di energia che deve essere applicato al corpo, l’induzione magnetica viene modulata secondo una frequenza e un’intensità determinate.

    A cosa serve la Magnetoterapia

    La Magnetoterapia è una terapia con molte applicazioni, poiché agisce sui sistemi articolare, circolatorio, muscolare, nervoso e osseo. È utile, quindi, nella cura di:

    • disturbi di tipo infiammatorio come artrosi, stiramenti muscolari, flebiti;
    • malattie reumatiche;
    • patologie articolari quali artrosi, tendinite, epicondiliti, borsiti, periartriti, cervicalgie, lombalgie, mialgie;
    • trattamento delle fratture sia durante che dopo gessatura;
    • riparazione delle ulcere di ogni tipo: traumatiche, da decubito, da ustione, venose, resistenti ad altre terapie;
    • in tutte le patologie in cui è richiesta una maggiore micro-vascolarizzazione e rigenerazione tessutale, come nel consolidamento dei calli ossei;
    • cicatrizzazione;
    • infezioni.

    Inoltre, la Magnetoterapia presenta grandi benefici in quanto:

    • è una terapia non invasiva e sicura, applicata senza controindicazioni nella maggior parte delle patologie;
    • riduce le infiammazioni e allevia il dolore senza l’uso di farmaci;
    • stimola le cellule, migliorando l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti, e rigenera quelle prive di energia;
    • stimola il riassorbimento dei liquidi;
    • migliora lo scorrimento del sangue nei capillari;
    • rallenta il processo di diminuzione della densità ossea;
    • velocizza i processi di cura delle fratture.

    In cosa consiste la Magnetoterapia

    La Magnetoterapia influenza i processi che regolano le funzioni vitali della membrana cellulare, favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche di equilibrio che permette il mantenimento di uno stato di salute ottimale. Rigenerando le cellule danneggiate, la Magnetoterapia ha un’azione antistress e diversi benefici a livello antinfiammatorio e antidolorifico.

    Quanto dura la Magnetoterapia

    Un trattamento di Magnetoterapia dura dai 20 ai 30 minuti a seconda della patologia. Trattamenti più lunghi, anche di alcune ore, sono consigliati dal medico per la cura di alcune patologie alle ossa e alle articolazioni, in particolare nel caso di ritardi nel consolidamento delle fratture. Per vedere gli effetti positivi è necessario sottoporsi ad almeno una decina di sedute da 30 minuti ciascuna. Non è pensabile ottenere dei miglioramenti con sedute di pochi minuti, anche se ripetute più volte a settimana. È possibile, in alcuni casi, effettuare anche due sedute al giorno, con intervalli di almeno due ore.

    Controindicazioni della Magnetoterapia

    La Magnetoterapia non ha controindicazioni particolari o effetti collaterali; per precauzione non è indicata per i pazienti nelle seguenti situazioni:

    • iperfunzione tiroidea;
    • gravidanza;
    • allattamento;
    • portatori di stimolatori cardiaci e pacemaker;
    • presenza di patologie tumorali.

    Vanno tolti eventuali apparecchi acustici durante il trattamento.

  • LASERTERAPIA ULTRAPULSATA AD ALTA POTENZA

    L’ultima generazione della laserterapia che grazie alla tecnologia omosincrodiotica e a una potenza di picco fino a 1000 W permette una rapida riduzione del dolore con accelerazione dei tempi di recupero.

    Grazie alla rapidità di emissione di grandi quantità di energia ogni singola seduta di trattamento è molto veloce ed il periodo di cura abbreviato rispetto ai laser tradizionali.

    Riduce rapidamente il dolore per azione antalgica sul nervo e mantiene il risultato nel tempo grazie agli effetti terapeutici.

    LASERIX® è indicato per il trattamento delle patologie infiammatorie e degenerative dell’apparato muscolo-scheletrico sia superficiali muscolo tendinee sia profonde articolari:

    • PERITENDINITE
    • TENOSINOVITE
    • TENDINOSI
    • SINOVITE
    • ARTRITE
    • ARTROSI

    In associazione alla kinesi e recupero funzionale nel percorso riabilitativo grazie all’azione sulla triade infiammazione-edema-dolore, con effetto analgesico, decontratturante ed antinfiammatorio:

    • TRAUMA CONTUSIVO
    • DISTORSIONE ARTICOLARE
    • RIABILITAZIONE POSTCHIRURGICA

    Per la terapia del dolore nelle sindromi dolorose neuroirritative e muscolo fasciali:

    • CERVICALGIA
    • LOMBALGIA
    • TRIGGER POIN

    LASERTERAPIA AD ALTA POTENZA “LASERIX” ®

  • LIMFA THERAPY ®

    Frutto della ricerca italiana LIMFA© Therapy è una tecnologia che, grazie all’ esclusivo e brevettato meccanismo di invio di pacchetti informazionali alle cellule, è in grado di accelerare la guarigione e la rigenerazione cellulare con risultati concreti e con un indice di efficacia mai raggiunto in precedenza.
    Semplicissima da utilizzare e priva di effetti collaterali, LIMFA Therapy agisce subito, in profondità, in qualsiasi situazione ambientale e fisica e in totale sicurezza, rappresentando una straordinaria innovazione nel ambito della terapia del dolore, del recupero fisico e della riparazione dei tessuti, permettendo di ritornare alla normale funzionalità in tempi sensibilmente ridotti, senza somministrare farmaci o somministrandone in dosi limitate.

    E’ nota la forte interazione esistente tra i Campi Magnetici e l’organismo umano, ma solo alcune frequenze possono avere un’applicazione e un’efficacia terapeutica.
    L’efficacia del sistema Limfa si basa sulla trasmissione di informazioni dal dispositivo alle cellule lesionate e sofferenti tramite una sequenza opportunamente combinata di campi magnetici.
    Tali sollecitazioni (diverse per ogni patologia seguendo lo schema predefinito dalle sequenze LIMFA Therapy,) affiancano, rafforzandole, quelle biologicamente attive che naturalmente ripristinano la normale funzionalità delle cellule, stimolandone l’autoguarigione e l’autorigenerazione in tempi accelerati.
    Grazie alla possibilità di scegliere tra diversi programmi, il dispositivo offre benefici diversificati e mirati.
    Per ottenere il massimo risultato il segnale deve arrivare alle cellule senza rumore elettromagnetico ed è per questo che abbiamo sviluppato un computer elettromedicale in grado di emettere segnali digitali privi al 99% di rumore elettromagnetico. Questo ha portato il dispositivo LIMFA ad un’efficacia terapeutica mai raggiunta in precedenza in riabilitazione.

    Veloce
    Limfa®, comunicando alle cellule lese complessi messaggi terapeutici di auto-riparazione e rigenerazione, è applicabile fin dalla fase acuta senza cessione di energia.

    Indolore
    I protocolli LIMFA® si basano su processi informazionali privi degli effetti fisici secondari indotti, invece, dalla consueta trasmissione di energia nel corpo umano.

    Sicura
    LIMFA® è stata testata da prestigiose Università ed Istituti di Ricerca che ne attestano l’assoluta sicurezza sia sui pazienti sia sugli operatori.

    Efficace
    Circa 500 casi documentati, oggetto di pubblicazione su autorevoli riviste, ne attestano la sorprendente efficacia in ortopedia, fisiatria, medicina interna ed odontoiatria.

    Vantaggiosa
    Facile da usare, senza costi variabili né materiale di consumo, può trattare anche due pazienti contemporaneamente, applicabile su vestiti, gessi e protesi, trasportabile, comoda e sicura.

    Certificata
    Certificazione TUV, importanti referenze scientifiche e cliniche, esclusività, studi estesi su scala nazionale, risoluzione di casi “impossibili” …. Limfa®, l’evoluzione che migliora la vita!

  • ONDE D’URTO RADIALI

    La terapia ad Onde d’urto BTL rappresenta un’innovativa soluzione non invasiva per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico cronico. La terapia ad Onde d’urto extracorporea è frequentemente utilizzata in fisioterapia, ortopedia e medicina dello sport. Le applicazioni sono per lo più associate al trattamento di problemi cronici muscolari e tendinei, schiena e dolori cervicali. Le indicazioni più comuni includono: dolore alla spalla, epicondilite, dolore lombare, dolore al tendine di Achille, tendiniti patellari e trigger point.

  • Tecarterapia

    Cos’è la Tecarterapia

    La sigla Tecar significa Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo e indica una terapia di stimolazione profonda e potenziamento delle capacità riparative dei tessuti del corpo che unisce l’azione manuale del fisioterapista con quella elettrica della macchina. Agisce sul sistema circolatorio con finalità antinfiammatorie e antidolorifiche. Contrariamente ad altre terapie che somministrano energia proveniente dall’esterno, la Tecarterapia richiama le cariche elettriche da tutto il corpo tramite le cosiddette correnti di spostamento. È una terapia fisica naturale e viene eseguita manualmente, come un massaggio: non necessita di strumentazioni automatiche di controllo o misuratori elettronici. Unita a una terapia farmacologia, ne potenzia l’azione, per questo è utilizzata in diversi campi:

    • medicina dello sport;
    • riabilitazione fisioterapica;
    • terapia del dolore;
    • flebo linfologia;
    • chirurgia plastica e medicina estetica;
    • reumatologia;
    • ortopedia;
    • diabetologia (conseguenze dovute a deficit circolatori);
    • neurologia;
    • medicina del lavoro;
    • medicina termale.

     A cosa serve la Tecarterapia

    La Tecarterapia ha effetti positivi sia per ridurre il dolore, sia per facilitare la mobilizzazione. È particolarmente indicata in caso di:

    • fratture;
    • artrosi;
    • artriti;
    • artropatie e deficit articolari;
    • quadri degenerativi;
    • epicondiliti;
    • tunnel carpale;
    • cervicali;
    • lombalgie e lombo sciatalgie;
    • tendinite.

    Inoltre, la Tecarterapia è indicata nei programmi riabilitativi post chirurgici e quando non è possibile intervenire con una terapia manuale, come per esempio con:

    • strappi muscolari;
    • linfoedema;
    • cisti di Baker;
    • cheloide.

    In cosa consiste la Tecarterapia

    La Tecarterapia induce un movimento alternato di attrazione e repulsione delle cariche elettriche degli ioni presenti nei tessuti del corpo. Questa stimolazione cellulare fa aumentare la temperatura interna e riattiva la circolazione sanguigna, accelerando i processi riparativi. L’innalzamento della temperatura nella cellula comporta un aumento del metabolismo, cioè un afflusso maggiore di sostanze nutritive e ossigeno all’interno, facilitando lo scarto delle scorie all’esterno. Poiché l’energia proviene dall’interno, gli effetti della Tecarterapia arrivano agli strati profondi, senza contrarre i muscoli come avviene in altre elettroterapie. La Tecarterapia svolge tre azioni fondamentali:

    1. azione antidolorifica immediata ed efficace, agendo sulle terminazioni nervose;
    2. azione drenante dei tessuti del corpo;
    3. azione di aumento della temperatura corporea.

    La Tecarterapia ha due modalità di azione: capacitiva e resistiva. La Tecarterapia capacitiva agisce sui tessuti molli: muscoli, sistema vascolare e sistema linfatico. In questa modalità, il fisioterapista sposta il manipolo della Tecar massaggiando il paziente che noterà un piacevole calore. La Tecarterapia resistiva è usata per le applicazioni sui tessuti resistenti: ossa, cartilagini e tendini. In questa modalità, il fisioterapista tiene fermo il manipolo della Tecar sulla zona da trattare.

    Quanto dura la Tecarterapia

    Una seduta di Tecarterapia dura circa 20 minuti. Un ciclo completo di cura prevede, di solito, da 5 a 10 sedute. Grazie alla sua flessibilità, si possono fare più sedute di Tecarterapia nello stesso giorno, oppure prolungare la seduta per ottenere risultati più immediati nei casi in cui sia necessario. Inoltre, è possibile effettuare sedute di prevenzione e mantenimento.

    Controindicazioni della Tecarterapia

    La Tecarterapia non ha controindicazioni: gli effetti prodotti sono immediati e il trattamento è piacevole per il paziente, contribuendo al suo benessere complessivo. Può essere associata alla terapia manuale; tuttavia, alcune precauzioni vanno prese nei seguenti casi:

    • portatori di pacemaker;
    • persone insensibili alla temperatura;
    • donne in gravidanza.

    Tecar® e Tecarterapia® sono marchi registrati di Unibell International

  • Laserterapia

    Cos’è la Laserterapia

    La Laserterapia agisce grazie agli effetti prodotti dall’energia elettromagnetica generata da due sorgenti di luce laser. La parola Laser significa amplificazione della luce attraverso l’emissione stimolata di elettroni; esso trasferisce energia ai tessuti del corpo ripristinando l’equilibrio energetico compromesso. La riattivazione del metabolismo cellulare aiuta a eliminare il dolore, fa diminuire l’infiammazione e consente il riassorbimento del liquido infiammatorio.

    A cosa serve la Laserterapia

    Gli effetti prodotti dalla Laserterapia sono:

    • antidolorifico: alza la soglia di sopportazione del dolore;
    • antinfiammatorio: aumenta il microcircolo, cioè il riassorbimento del liquido infiammatorio;
    • biostimolante: stimola il metabolismo che accelera la cicatrizzazione di ulcere, piaghe e lesioni muscolari;
    • decontratturante: grazie all’effetto termico e all’aumento del metabolismo.

    La Laserterapia elimina dolori e fastidi e permette alle cellule di recuperare l’equilibrio perso con un trauma o con l’usura dei tessuti. Per questo motivo la Laserterapia è indicata nel caso di:

    • tendinite;
    • distorsione;
    • contusione;
    • artrosi;
    • tallonite
    • infiammazione;
    • edema;
    • ematoma;
    • ulcere;

    In cosa consiste la Laserterapia

    L’apparecchio della Laserterapia contiene una sostanza attiva, che può essere solida, liquida o gassosa. Questa sostanza, quando viene eccitata dall’energia elettrica, emana un raggio laser. Grazie al risonatore, cioè due specchi paralleli orientati in modo da incanalare il raggio verso l’uscita, il fisioterapista può applicare sul paziente il raggio laser prodotto dall’apparecchio.

    Quanto dura la Laserterapia

    Una seduta di Laserterapia può durare da qualche minuto a circa 20 minuti, in base al tipo di apparecchio e alla terapia prescritta del medico. Un ciclo di Laserterapia prevede circa 10 sedute, tuttavia possono essere necessari più cicli per raggiungere lo scopo prefissato.

    Controindicazioni della Laserterapia

    La Laserterapia è una terapia non invasiva, indolore e non comporta rischi. Tuttavia, non è indicata nei casi in cui l’origine del dolore è nella protrusione del disco intervertebrale oppure nelle aderenze di tessuti connettivi: la Laserterapia non può risolvere i sintomi poiché non elimina la causa. Nello specifico si tratta di disturbi diffusi quali:

    • la lombo sciatalgia,
    • la cervicobrachialgia,
    • il mal di schiena,
    • la rachialgia diffusa (dolore lungo tutta la colonna vertebrale)
    • dolore compreso tra il gluteo e il ginocchio.

    La controindicazioni alla Laserterapia riguardano in particolare:

    • gravidanza;
    • tumori maligni;
    • epilessia.
  • Ionoforesi

    Cos’è la Ionoforesi

    La Ionoforesi è una tecnica usata in fisioterapia e rientra nel campo delle elettroterapie a corrente continua. La Ionoforesi permette all’organismo di assimilare un medicinale allo stato puro, non abbinato ad altre sostanze, consentendo quindi un vantaggio rispetto all’assunzione di farmaci per via orale, che possono arrecare danni agli organi interni o ai tessuti.

    A cosa serve la Ionoforesi

    La ionoforesi permette di curare direttamente le zone interessate dal dolore derivante da:

    • artrite;
    • artrosi;
    • sciatica;
    • lombalgia;
    • cervicale;
    • strappi muscolari.

    Consente, inoltre, di curare con risultati immediati patologie come l’adiposi, la cellulite, e l’iperidrosi di mani, piedi, ascelle e viso. Il farmaco assorbito tramite Ionoforesi ha un rilascio più lento e prolungato nel tempo.

    In cosa consiste la Ionoforesi

    La Ionoforesi sfrutta il principio di migrazione ionica tra poli grazie all’impiego di un apparecchio che genera una tensione continua a corrente costante. L’apparecchio ha due piastre in gomma, una positiva e l’altra negativa, entrambe ricoperte da una superficie assorbente. I farmaci utilizzati per la Ionoforesi sono polarizzati, cioè contengono ioni positivi, negativi o bipolari. Questi farmaci vengono applicati sulle piastre a seconda della loro polarità. La piastra con il farmaco viene posizionata sulla zona del corpo da trattare; l’altra piastra viene posizionata a una distanza di circa 25 cm. Grazie all’azione della corrente, gli ioni del farmaco vengono veicolati all’interno dei tessuti fino al completo assorbimento del medicinale.

    Quanto dura la Ionoforesi

    La durata di una seduta di Ionoforesi è di almeno 25 minuti; un ciclo di Ionoforesi può variare tra le 10 e le 15 sedute con frequenza giornaliera. Prima di iniziare la Ionoforesi, la pelle va pulita molto a fondo, sgrassata da lipidi, secrezioni sebacee e cellule morte che possono ostacolare l’assimilazione del farmaco.

    Controindicazioni della Ionoforesi

    A eccezione di alcuni fastidi iniziali, molto leggeri, la Ionoforesi è una terapia indolore. I possibili effetti collaterali sono minimi:

    • la sensazione di formicolio o bruciore durante e dopo il trattamento;
    • manifestarsi arrossamento e vescicole, che però scompaiono in poco tempo.

    La Ionoforesi non è consigliata nei casi di:

    • pace-maker;
    • protesi metalliche;
    • lesioni cutanee (abrasioni, dermatiti e ferite);
    • ipoestesia;
    • epilessia;
    • donne in gravidanza.
  • TENS

    Cos’è la TENS

    La TENS terapia è l’elettroterapia più usata in fisioterapia ed ha finalità antidolorifiche. La sigla TENS significa Stimolazione Elettrica Transcutanea Nervosa: infatti, la tecnica consiste nell’applicare impulsi elettrici lievi sulla pelle; essi risalendo verso il midollo spinale bloccando la cosiddetta “porta di ingresso al dolore”. Allo stesso tempo, gli impulsi TENS comandano la produzione di sostanze fisiologiche che completano l’azione antidolorifica grazie ai loro effetti simili alla morfina.

    A cosa serve la TENS

    La TENS è indicata in caso di:

    • dolori reumatici, ossei o nervosi;
    • nevralgie, cervicali e tendinopatie;
    • artrite;
    • tensione e contrattura muscolare;
    • distorsioni e lussazioni;
    • dolor post-chirurgico.

    La TENS è applicata per la gestione del dolore in ambito fisioterapico, ma può essere utilizzata anche come trattamento complementare ad altre terapie.

    In cosa consiste la TENS

    L’apparecchio che produce la TENS è un generatore elettrico che eroga impulsi indolore, percepibili dal paziente come un formicolio. Essi vengono applicati sulla pelle del paziente tramite placche (elettrodi) posizionate dentro spugnette elettroconduttive. Le placche hanno polarità diversa: l’elettrodo negativo è posto sul punto da cui parte il dolore, quello positivo si applica all’estremità della zona in cui si espande il dolore. Stimolando le fibre nervose con impulsi TENS di frequenza appropriata, il dolore si può neutralizzare: il suo stimolo non viene giunge al cervello e quindi non viene percepito. La TENS si divide in alcune categorie:

    • TENS convenzionale o antalgico rapido: blocca il dolore a livello spinale ed è utilizzata come antidolorifico;
    • TENS training tipo elettro-agopuntura o antalgico ritardato: ha effetti variabili in base al posizionamento degli elettrodi. Può aumentare la produzione endogena di endorfine oppure la vascolarizzazione;
    • TENS a scansione: è simile alla TENS convenzionale ma, in questo programma, varia l’impulso per evitare l’abitudine allo stimolo;
    • TENS valori massimi: produce un blocco periferico degli impulsi dolorosi. Questo programma è consigliato in caso di traumi e contusioni per i quali occorre intervenire velocemente. Ha un’intensità leggermente superiore a quella della TENS convenzionale.
    • TENS impulsi Burst: è una stimolazione che, utilizzando le frequenze della TENS convenzionale, produce l’effetto della TENS training.

    Quanto dura la TENS

    La TENS può essere applicata dalle 3 alle 5 volte a settimana. Una seduta dura circa 25 minuti e un ciclo comprende dalle 3 alle 10 sedute.

    Controindicazioni della TENS

    Durante la seduta di TENS si percepisce un leggero formicolio: questo stimolo non deve essere né fastidioso né doloroso e il fisioterapista aumenterà la potenza più volte durante la stessa seduta, in quanto l’assenza di stimolo significa l’inefficacia della terapia. La terapia TENS è controindicata per:

    • pazienti portatori di pace-maker;
    • donne in gravidanza o in fase di allattamento;
    • la stimolazione peri-cardiaca;
    • in caso di qualsiasi allergia accertata alla corrente;
    • in caso di pazienti con turbe del Ritmo Cardiaco.

    È importante indicare al fisioterapista se si hanno ferite, piaghe o zone di alterata sensibilità perché gli elettrodi non devono essere posizionati in queste zone.

  • Diadinamica

    Cos’è la Diadinamica

    La Diadinamica, usata in fisioterapia, è formata da onde ottenute modificando la frequenza della corrente elettrica. Le correnti diadinamiche hanno effetti terapeutici e biologici. Gli effetti terapeutici della Diadinamica sono:

    • analgesico, cioè di riduzione del dolore;
    • trofico, cioè di miglioramento della nutrizione dei tessuti;
    • eccitomotorio, cioè di aumento dell’attività muscolare.

    Le correnti diadinamiche producono effetti biologici, cioè reazioni di questo tipo:

    • diamogena ,cioè stimolazione della muscolatura;
    • inibizione, cioè riduzione della sensibilità al dolore e rilassamento della muscolatura;
    • assuefazione, cioè annullamento degli effetti biologici, che si verifica quando la corrente usata a intensità e frequenza costanti.

    A cosa serve la Diadinamica

    La Diadinamica è usata per curare dolori localizzati e superficiali come:

    • tendiniti del gomito, del polso, delle spalle, del ginocchio e della caviglia;
    • traumi articolari;
    • dolori articolatori acuti o cronici;
    • dolori muscolari localizzati;

    In cosa consiste la Diadinamica

    La Diadinamica è una terapia eseguita con un apparecchio che eroga 5 tipi di correnti diadinamiche. A ogni tipo di corrente corrisponde un preciso effetto biologico:

    • corrente monofase fissa: ha un’azione eccitante sulla muscolatura;
    • corrente difase fissa: l’azione principale è la riduzione del dolore;
    • corrente a corto periodo: le azioni prevalenti sono la contrazione dei muscoli striati, il miglioramento della nutrizione dei tessuti e l’assorbimento dei traumi;
    • corrente a lungo periodo: ha un’azione di riduzione della sensibilità, quindi con una diminuzione del dolore, e di rilassamento della muscolatura striata;
    • corrente sincopata: ha un’azione energizzante sulla muscolatura striata.

    Quanto dura la Diadinamica

    La corrente Diadinamica è applicata con due elettrodi, uno attivo e uno indifferente. L’elettrodo attivo viene posizionato sulla zona di maggior dolore o nel punto di insorgenza del dolore. L’elettrodo indifferente viene posto a una certa distanza dall’ elettrodo attivo. In ogni seduta sono impiegati due tipi di corrente alternata, ogni 3-5 minuti, per evitare l’assuefazione. La durata complessiva della seduta non supera i 10 minuti e, in genere, si effettuano cicli di 10 sedute.

    Controindicazioni della Diadinamica

    La terapia con correnti diadinamiche non è indicata nel caso di:

    • pace-maker, poichè la corrente può interferire con la sua attività;
    • patologie cutanee superficiali, in quanto, se la cute è lesionata, possono verificarsi ustioni nei punti di applicazione degli elettrodi;
    • protesi, perchè le correnti diadinamiche possono danneggiarle.
  • Ultrasuoni

    Cosa sono gli Ultrasuoni

    Gli Ultrasuoni sono vibrazioni acustiche, non percepibili dall’orecchio umano, generate dal passaggio della corrente elettrica attraverso i cristalli di quarzo. Essi, contenuti nella testina dell’apparecchio, con il passaggio di corrente si dilatano e si comprimono, generando una vibrazione che emette onde sonore. Queste onde agiscono come un micro-massaggio molto intenso nei tessuti in profondità.

    A cosa servono gli Ultrasuoni

    La terapia con Ultrasuoni rilassa i muscoli contratti e riduce il dolore, favorisce il nutrimento dei tessuti e il recupero di elasticità. Infatti, quando penetrano nel corpo, gli Ultrasuoni muovono le particelle interne e stimolano il riassorbimento del liquido infiammatorio. La terapia con Ultrasuoni è indicata nei seguenti casi:

    • infiammazione di tendini, nervi e articolazioni;
    • malattia di Dupuytren, cioè deformazione progressiva della mano;
    • artriti di omero e scapola;
    • sciatalgia;
    • calcificazioni;
    • aderenze e cicatrici;
    • strappi e stiramenti;
    • ematomi;
    • capsulite, cioè perdita di mobilità della spalla.

    In cosa consistono gli Ultrasuoni

    In fisioterapia sono usate 2 tecniche di applicazione degli Ultrasuoni: il trattamento a contatto diretto e quello a contatto indiretto, cioè in acqua. Il trattamento a contatto diretto è il metodo più utilizzato. Sulla zona da trattare e sulla testina dell’apparecchio viene spalmato un gel che facilita la trasmissione delle vibrazioni sonore. La testina viene spostata sulla pelle con un lento movimento rotatorio. Nel caso in cui la zona da trattare è piccola e definita, la testina è tenuta fissa e gli Ultrasuoni sono emessi in modo pulsato, cioè a intermittenza con pause di 1 secondo. Il trattamento a contatto indiretto avviene in acqua. Questo metodo è usato per la terapia di parti del corpo irregolari come gomiti, malleoli, mani e piedi. La parte del corpo viene immersa in acqua tiepida e la testina dell’apparecchio è tenuta a distanza di 1 centimetro circa dalla pelle.

    Quanto dura il trattamento con gli Ultrasuoni

    L’applicazione degli Ultrasuoni dura da 5 a 10 minuti per la modalità a contatto diretto e da 10 a 15 minuti per la modalità a immersione.

    Controindicazioni degli Ultrasuoni

    La terapia con gli Ultrasuoni non è consigliata nei seguenti casi:

    • bambini in fase di crescita;
    • persone anziane con osteoporosi;
    • donne in gravidanza;
    • pazienti con protesi metalliche;
    • vene varicose;
    • flebiti e tromboflebiti, cioè infiammazione delle vene;
    • vicino al cuore in caso di miocardiopatie;
    • in prossimità del midollo osseo;
    • vicino agli organi sessuali.
  • Elettrostimolazioni

    Cos’è l’Elettrostimolazione

    L’Elettrostimolazione muscolare è usata in fisioterapia nei programmi di rieducazione e trattamento del dolore, per la riabilitazione di patologie ossee, muscolari, tendinee e dei legamenti. Tra i benefici dell’Elettrostimolazione vi sono:

    • aumento della nutrizione della zona interessata;
    • diminuzione dell’infiammazione;
    • migliore ossigenazione dei tessuti;
    • riduzione delle aderenze.

    A cosa serve l’Elettrostimolazione

    Le contrazioni indotte dall’Elettrostimolazione consentono ai muscoli di acquisire volume, forza e resistenza. Se utilizzata correttamente, l’Elettrostimolazione impone contrazioni localizzate su un muscolo o su un gruppo muscolare e, quindi, è utile per la riabilitazione dopo gli infortuni. Esistono tre tipologie differenti di Elettrostimolazione:

    • la stimolazione muscolare: ideale per lo sviluppo della forza;
    • la stimolazione ai terminali nervosi: ideale per i trattamenti contro il dolore e per i trattamenti estetici;
    • la ionoforesi: ideale per veicolare farmaci nell’organismo.

    In cosa consiste l’Elettrostimolazione

    Il principio dell’Elettrostimolazione riproduce fedelmente il processo che si attiva durante una contrazione muscolare volontaria: il cervello invia un comando al muscolo sotto forma di impulso elettrico che viaggia lungo le fibre nervose. Tramite impulsi elettrici controllati che ne garantiscono l’efficacia e la sicurezza, l’Elettrostimolazione consente di produrre un’eccitazione direttamente sul nervo motore. In questo modo, il muscolo non è in grado di notare la differenza tra una contrazione volontaria (attivata dal cervello) e una contrazione derivante dall’Elettrostimolazione. L’Elettrostimolazione avviene con l’elettrostimolatore, un apparecchio che genera corrente e gli impulsi tramite elettrodi applicati sui muscoli del paziente. L’Elettrostimolazione ha un effetto antidolorifico in quanto gli impulsi elettrici, annullando temporaneamente le terminazioni nervose della zona interessata, impediscono la trasmissione dolorosa al cervello. Questa riduzione del dolore, che avviene senza assunzione di farmaci, velocizza i tempi di guarigione nel percorso riabilitativo.

    Quanto dura l’Elettrostimolazione

    Una seduta di Elettrostimolazione dura circa un’ora ed è possibile effettuare 6-7 sedute settimanali. In base alla tipologia di trattamento prescritta, un ciclo di Elettrostimolazione ha una durata media di 3-4 settimane, circa 15-20 trattamenti totali.

    Controindicazioni dell’Elettrostimolazione

    L’Elettrostimolazione è una terapia abbastanza confortevole, durante la quale si avverte soltanto un’inevitabile sensazione di formicolio dovuta alla corrente. La terapia non è indicata nei seguenti casi:

    • donne in gravidanza
    • problemi neurologici (anche lievi)
    • patologie cardiache con disturbi del ritmo
    • presenza di pacemaker
    • epilessia
    • diabete
    • ipertensione arteriosa
    • danni muscolari non risolti
    • fragilità capillare periferica (può causare un aumento della rottura dei capillari – antiestetico, ma non pericoloso);
    • casi di trombosi venosa o di ostruzione arteriosa grave (ischemia);
    • ernia addominale o inguinale.
  • Raggi Infrarossi

Riabilitazione - Fisiokinesiterapia

  • Massoterapia

    Cos’è la Massoterapia

    Con la parola massoterapia si definisce l’insieme delle tecniche riabilitative e preventive basate sull’applicazione di massaggi sulle varie parti del corpo.
    La massoterapia è una forma terapeutica antica, e anche uno dei gesti più naturali che ognuno di noi compie: infatti, è istintivo massaggiarsi una spalla dolorante.
    Quindi, la massoterapia è composta da manovre eseguite sul corpo per poter alleviare dolori muscolari o articolari, allentare le tensioni e l’affaticamento muscolare, ma anche per tonificare il volume di alcuni tessuti. Inoltre, esse migliorano la circolazione sanguigna e linfatica, aumentando l’elasticità della pelle e dei muscoli e determinando un rilassamento generale a livello psicofisico.

    A cosa serve la Massoterapia

    La massoterapia viene applicata generalmente sulla colonna, ai livelli cervicale e lombare:  consente di ridurre la fatica, favorire il recupero dagli infortuni e rilassare i muscoli, specialmente nei casi di stress e tensioni muscolari.
    Sulla circolazione sanguigna, la massoterapia produce effetti prevalentemente sul circolo di ritorno. Migliorando la circolazione, il cuore lavora meglio: aumenta il flusso del sangue e diminuisce la frequenza del battito cardiaco.
    Sul tessuto muscolare, la massoterapia aumenta la capacità di recupero dall’infortunio e ne migliora la nutrizione a livello cellulare.
    A livello del sistema nervoso, la massoterapia agisce sul dolore con effetto sedativo: le manovre, con l’azione diretta sui muscoli, determinano un effetto rilassante.

    In cosa consiste la Massoterapia

    In base alle finalità del trattamento, e in relazione al tipo di cute da trattare, la massoterapia viene eseguita applicando sulla pelle del paziente olio, crema o talco.
    Le varie tecniche di massaggio che compongono la massoterapia sono:

    • Sfioramento: è la manovra di avvio e termine di un massaggio e serve a predisporre il paziente alle successive manovre; consiste nello scivolamento della mano sulla pelle, senza nessuna pressione.
    • Sfregamento: è l’aumento di pressione sulla pelle del paziente che anticipa e conclude le altre manovre.
    • Frizione: a differenza dello sfregamento, le mani del fisioterapista mantengono continuamente il contatto con la pelle del paziente, applicando una frizione sia sullo strato superficiale sia su quello profondo.
    • Impastamento: è la manovra che il fisioterapista applica sulla massa muscolare e consiste nel pinzare, sollevare e spostare in modo trasversale il muscolo, esercitando una pressione tra il pollice e le altre dita.
    • Pressione: viene applicata in modo perpendicolare sulla pelle del paziente ed è usata in caso di edema o difetti vascolari, poiché facilita il riassorbimento.
    • Percussione: consiste in una serie di colpi piccoli e fitti che il fisioterapista applica in modo rapido e veloce sui muscoli del paziente. Questo massaggio è consigliato nel caso di riduzioni della massa muscolare in seguito a lesioni, in quanto migliora il flusso del sangue a livello muscolare.
    • Vibrazione: è un massaggio formato da movimenti brevi e rapidi, utili a sciogliere le aderenze tra i muscoli.

    Quanto dura il trattamento di Massoterapia

    Generalmente la massoterapia è applicata in dieci sedute, sebbene la durata di una seduta sia variabile in base alla zona del corpo da trattare, alla sensibilità e alla risposta del paziente, alla sua età e alla condizione generale. Quindi, la durata della seduta, e il numero di sedute di massoterapia, vengono stabilite in base ai progressi che il fisioterapista riscontra nel paziente.

    Controindicazioni della Massoterapia

    La massoterapia non è consigliata nei casi in cui il paziente soffra di:

    • problemi dermatologici: eruzioni cutanee, ustioni, lesioni cutanee, lividi e vesciche;
    • infiammazioni: il massaggio può aggravare la condizione di partenza;
    • patologie venose a rischio di distacco di emboli: tromboflebiti, flebotrombosi;
    • fratture ossee: si può praticare solo un massaggio leggero evitando la zona interessata;
    • pressione alta: la terapia si limiterà allo sfioramento
    • febbre e malattie infettive;

    tumori: il massaggio potrebbe velocizzarne la diffusione attraverso il sistema linfatico a causa dell’aumento di velocità del flusso sanguigno.

  • GINNASTICA IPOPRESSIVA

    COS’È LA GINNASTICA IPOPRESSIVA?

    La ginnastica ipopressiva è un tipo di esercizio che porta ad aumentare il tono muscolare degli addominali profondi e del pavimento pelvico, migliorando così la loro funzionalità.

    Sono esercizi posturali e respiratori che vanno a lavorare tramite contrazioni isometriche la muscolatura addominale profonda, in cui il c’è l’attivazione muscolare ma non il movimento.

    L’esercizio ipopressivo consiste in un allenamento basato principalmente sulla contrazione isometrica dei muscoli addominali profondi ed una respirazione in grado di non aumentare la pressione endo-addominale.

    Gli esercizi ipopressivi,a differenza degli altri addominali, non aumentano la pressione intra-addominale,per questo si chiamano ipopressivi.

    Per questo motivo si possono praticare anche in presenza di diastasi addominale o disfunzioni del Pavimento Pelvico.

    QUANDO E’ UTILE LA GINNASTICA IPOPRESSIVA?

    • Trattamento della diastasi addominale
    • Trattamento e prevenzione dell’incontinenza
    • Migliorare la funzionalità degli organi pelvici
    • Tonificare la parete addominale
  • TRATTAMENTO PANNICULOPATIA

    COS’È LA PANNICULITE?

    E’ la definizione scientifica della più comunemente detta “CELLULITE”.

    La cellulite è un inestetismo molto diffuso, va considerato non solo come problema estetico, ma come una vera e propria malattia, che riguarda principalmente le donne giovani e meno giovani, grasse e magre.

    La cellulite definita come “panniculite fibroadiposa” è una vera e propria patologia e come tale va trattata.

    Affidarsi a specialisti del settore in ambito sanitario e medico è fondamentale.

    Il Centro Fisio Subiaco propone cicli di trattamento che comprendono terapia manuale e strumentale da parte di terapiste altamente specializzate e trattamenti di mesoterapia da parte del medico chiururgo estetico.

  • Trazioni

    Cosa sono le Trazioni

    Le trazioni sono una fisioterapia manuale che si applica per scaricare le articolazioni della spina dorsale e dei dischi che si trovano tra le vertebre, poiché permettono la diminuzione della rigidità articolare e dell’attrito tra le vertebre, grazie alla decompressione dei dischi, spesso sottoposti a pressioni prolungate dovute alla postura.
    Le trazioni possono essere di due tipi:

    • trazioni cervicali;
    • trazioni lombari.

    A cosa servono le Trazioni

    Le trazioni sono un trattamento manuale personalizzato per pazienti che soffrono di disturbi alla colonna vertebrale quali:

    • rigidità cervicale o lombare;
    • blocchi articolari con diminuzioni della possibilità di movimento;
    • protrusioni ai dischi tra le vertebre;
    • cervicobrachialgie.

    In cosa consistono le Trazioni

    Le trazioni sono forze applicate in senso opposto su piccole parti della colonna vertebrale per favorire:

    • un allontanamento dei corpi vertebrali, fino a 2 millimetri;
    • uno stiramento dei muscoli e dei legamenti;
    • un ampliamento degli spazi di congiunzione tra le vertebre della colonna, per facilitare il rientro di ernie del disco o della cervicale.

    Le trazioni cervicali sono consigliate nella terapia dell’artrosi cervicale, della lordosi cervicale, nella cervicobrachialgia e nelle discopatie cervicali.
    Per applicarle, il fisioterapista si avvale di un sistema di carrucole attaccate a pesi o a un apposito macchinario: l’obiettivo è  l’allontanamento dei corpi vertebrali e il rilassamento muscolare. I pesi sono stabiliti in base al tipo di patologia da curare e alla costituzione fisica del paziente.

    Le trazioni lombari sono utili nei casi di compressione delle radici nervose e nel trattamento dell’ernia del disco.
    Per applicarle il fisioterapista usa la tecnica manuale del “pompage” che serve a rilassare il muscoli, allontanare i corpi vertebrali e – in alcuni casi – a far rientrare frammenti della parte centrale del disco intervertebrale.

    Quanto durano le Trazioni

    Una seduta di trazioni cervicali può durare 1 o 2 ore e può svilupparsi sia con trazioni continue sia con trazioni ripetute, intervallate ogni 3 minuti. Solitamente il ciclo prevede 10 sedute.

    Le trazioni lombari si sviluppano in sedute di circa 20-30 minuti; un ciclo comprende una seduta giornaliera per 10 giorni.

    Controindicazioni delle Trazioni

    Le trazioni non sono indicate in caso di:

    • pazienti con sintomatologia acuta: colpi di frusta recenti, lombalgia acuta, malattie reumatiche e forme gravi di artrosi vertebrale;
    • fratture ossee recenti;
    • malformazione di vertebre e vasi sanguigni;
    • osteoporosi grave;
    • insufficienza respiratoria
    • infezioni o tumori.
  • Riabilitazione Pavimento Pelvico

    Cos’è la Riabilitazione del Pavimento Pelvico?

    La riabilitazione del pavimento pelvico è una branca della fisioterapia che si occupa delle disfunzioni del perineo, un sistema muscolare complesso localizzato nel basso ventre.

    Ma che cos’è il pavimento pelvico?

    Il pavimento pelvico è un sistema formato da legamenti, muscoli e fasce collocato a mò di culla orizzontalmente nella porzione inferiore del bacino, tra il pube ed il coccige. La sua funzione è contenere e stabilizzare gli organi dell’apparato urinario ed escretore, evitando prolassi vescicali (cistocele), uterini (isterocele), intestinali (enterocele) e rettali (rettocele), oltre a rappresentare una base forte ed elastica per consentire i normali ritmi di continenza e svuotamento vescicale e rettale e consentire una attività sessuale normale. Ogni strato muscolare del pavimento pelvico svolge funzioni specifiche:

    • Il diaframma pelvico, o strato profondo del perineo, è costituito dall’elevatore dell’ano, un muscolo formato da tre capi chiamati ileo-coccigeo, ischio-coccigeo e pubo-coccigeo. La funzione principale è la contenzione e stabilizzazione dell’intestino;
    • Il diaframma urogenitale, costituito dal muscolo trasverso profondo del perineo e dai legamenti pubo-uretrali, ha la funzione di sostenere l’uretra, l’utero e la vagina;
    • Lo strato superficiale degli sfinteri, costituito dal muscolo costrittore della vagina, dal muscolo trasverso superficiale del perineo, dal muscolo ischio-cavernoso e dal muscolo sfintere dell’ano. Questo strato è legato alla sfera della sessualità, oltre che essere direttamente responsabile della funzione escretoria.

    Quando è utile la Riabilitazione del Pavimento Pelvico?

    • Incontinenza
    • Prolasso
    • Stitichezza
    • Emorroidi
    • Rapporti sessuali dolorosi
    • Bruciori
    • Cistiti Ricorrenti
    • Diastasi Retti Addominali
    • Trattamento Cicatrice da Cesareo
    • Trattamento Episiotomia

    Occorre precisare che la riabilitazione del pavimento pelvico gioca un ruolo fondamentale:

    • nel pre e post parto, a causa delle grandi modificazioni corporee che la gravidanza comporta;
    • prima e dopo interventi alla prostata, alla vescica, all’uretra e all’utero, sia a scopo preventivo che curativo: spesso, infatti, la fisioterapia può aiutare a scongiurare o limitare il pericolo dell’incontinenza e dei prolassi.

    In generale, gli obiettivi della riabilitazione del pavimento pelvico sono:

    1. ripristinare l’attività degli sfinteri uretrale e anale, due muscoli che consentono la continenza quando sono contratti e lo svuotamento quando sono rilassati;
    2. normalizzare il tono muscolare del perineo;
    3. ripristinare la coordinazione e la sinergia dei muscoli addominali e perineali;
    4. verificare ed eventualmente correggere la dinamica respiratoria;
    5. consigliare un’adeguata strategia comportamentale minzionale;
    6. consigliare una corretta assunzione di liquidi e alimenti per facilitare il regolare svuotamento di vescica e intestino;
    7. consigliare e addestrare all’utilizzo di ausili terapeutici.
  • Riabilitazione Cardiologica

    Cos’è la Riabilitazione Cardiologica

    La riabilitazione cardiologica è indirizzata a pazienti che si sono sottoposti a un intervento di cardiochirurgia o che hanno avuto problemi cardiologici come l’infarto al miocardio.
    Gli effetti positivi sono:

    • riduzione delle morti improvvise durante il primo anno in seguito all’infarto al miocardio;
    • miglioramento della tolleranza allo sforzo, dei sintomi di angina e di scompenso
    • miglioramento del profilo di rischio cardiovascolare;
    • miglioramento della qualità di vita;
    • frequente ripresa dell’attività lavorativa;
    • maggiore autonomia funzionale e riduzione della disabilità.

    A cosa serve la Riabilitazione Cardiologica

    La riabilitazione cardiologica permette il recupero di una migliore condizione fisica e psicologica ai pazienti con cardiopatia cronica o post-acuta.
    Grazie all’attività fisica, questo tipo di riabilitazione ha come obiettivo la stabilità clinica, così da ridurre il rischio di altri eventi cardiovascolari e le disabilità legate alla cardiopatia. Quindi, la riabilitazione cardiologica è indicata in questi casi:

    • intervento cardio-chirurgico per by-pass aorto-coronarico o sostituzione valvolare;
    • infarto al miocardio;
    • patologie cardiache invalidanti come lo scompenso cardiaco.

    In cosa consiste la Riabilitazione Cardiologica

    La riabilitazione cardiologica si svolge tramite programmi riabilitativi che si basano su questi punti:

    1. esami clinici e valutazioni per avere una stima del rischio cardiovascolare complessivo;
    2. individuazione dei fattori di rischio e identificazione di obiettivi da raggiungere per ciascuno di essi;
    3. preparazione di un programma di trattamento individuale che preveda:
      • terapia ottimizzata che riduca rischi ulteriori;
      • programma educativo per un cambiamento dello stile di vita: abolizione del fumo, dieta appropriata, controllo del peso corporeo, dello stato d’ansia e della depressione;
      • prescrizione di attività fisica.

    Quanto dura la Riabilitazione Cardiologica

    La riabilitazione cardiologica è regolata da un Progetto Riabilitativo Individuale (PRI), definito dal medico cardiologo in collaborazione con un team di altri professionisti: infermiere, psicologo, terapista della riabilitazione, nutrizionista-dietista.
    Il Progetto Riabilitativo Individuale:

    • consente la visione globale dello stato funzionale e le capacità del paziente;
    • definisce gli interventi utili al raggiungimento degli obiettivi prefissati, incentrati sui diversi problemi rilevati;
    • prevede la valutazione periodica dei risultati raggiunti e la verifica degli obiettivi attesi;
    • viene condiviso con il paziente e, quando possibile, con la famiglia.

    La terapia della riabilitazione nella Riabilitazione Cardiologica

    Il programma è strettamente individuale, poiché si basa sulle condizioni cliniche di ogni singolo paziente. La seduta riabilitativa con i terapisti prevede:

    • ginnastica a corpo libero, ginnastica respiratoria, stretching muscolare;
    • allenamento su cyclette o tapis roulant;
    • magnetoterapia.
  • Riabilitazione Respiratoria

  • Rieducazione motoria in motuleso segmentale semplice e complessa

    Che cos’è?

    Prevedono l’esecuzione di esercizi sotto il controllo del terapista, finalizzati al recupero di:

    • Escursione articolare completa
    • Tono muscolare
    • Forza e resistenza
    • Equilibrio
    • Coordinazione dei movimenti

    Possono prevedere l’utilizzo di attrezzature specifiche per l’esercizio terapeutico e sono indicate per il recupero funzionale di pazienti affetti da patologie del sistema muscolo-scheletrico e del sistema nervoso periferico.

    La rieducazione motoria in motuleso segmentale semplice è una prestazione di terapia fisica per il recupero funzionale muscolare, miofasciale, articolare e di coordinazione del movimento di un segmento corporeo, in seguito a traumi o interventi chirurgici.

    Si ricorre alla rieducazione motoria segmentale in tutte quelle patologie traumatiche (per esempio, frattura, immobilizzazione prolungata, scorretta postura) e chirurgiche degli arti, dove si è verificato un blocco funzionale muscolare e articolare. L’esercizio fisico consente di risolvere le rigidità articolari, ottenere un buon tono muscolare, ridurre il dolore, migliorare la coordinazione e l’equilibrio, prevenire le cadute e, soprattutto, recuperare la funzione motoria.

    In che cosa consiste?

    Esistono differenti forme di esercizio terapeutico, basato su movimenti attivi, assistiti e passivi che il terapista sceglie in modo appropriato per ogni singolo caso e sviluppa, secondo un ben definito programma riabilitativo, attraverso un lavoro graduale, al fine di far riacquistare al paziente la maggiore mobilità possibile.

    Spesso, alla mobilizzazione vengono associate terapie fisiche per la cura e il miglioramento delle sindromi dolorose associate alle patologie (Tecar, Ultrasuoni, Tens, Onde d’urto ecc.).

    È un trattamento doloroso o pericoloso?

    Durante tutto il trattamento, il terapista lavora sotto soglia algica, ossia senza far percepire dolore.

  • Rieducazione motoria in motuleso grave semplice

    Riguarda i pazienti affetti da patologie gravi del S.N.C. e S.N.P., in trattamento riabilitativo con metodiche globali, non segmentali, necessitanti esclusivamente del solo esercizio terapeutico e/o BFB a tecnologia semplice come i portatili, sotto la guida del terapista.

  • Rieducazione motoria strumentale complessa

    Riguarda i pazienti affetti da patologie gravi del S.N.C. e S.N.P., in trattamento riabilitativo con metodiche globali, non segmentali, prevalentemente necessitanti di attrezzature specifiche (ad es. pedane stabilometriche ad uso terapeutico, training ed uso tutori per la deambulazione) sotto la guida del terapista.

  • Mobilizzazioni

Ginnastica Medica - PALESTRA

  • Ginnastica Terza Età

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  • Pilates

    Cos’è il PILATES?

    Il Metodo Pilates è una ginnastica che insegna ad assumere una corretta postura e a dare maggiore armonia e fluidità nei movimenti.

    L’obiettivo del suo ideatore era appunto quello di rendere le persone consapevoli di se stesse, del proprio corpo e della propria mente per unirli in una singola, dinamica e funzionale entità.

    Il Pilates è costituito da un’ampia gamma di esercizi da svolgere a corpo libero o con l’aiuto di macchinari sotto la supervisione di un allenatore specializzato che individua un programma basato sulle esigenze della persona.

    Ogni esercizio viene ripetuto poche volte ricercando il massimo controllo e precisione nell’esecuzione.

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  • Pilates Terapeutico

    PILATES TERAPEUTICO

    E’ un corso di ginnastica posturale che si basa sul metodo pilates e che si applica in ambito riabilitativo. Gli esercizi si concentrano sui muscoli posturali con grande attenzione alla respirazione e si esplicano con movimenti fluidi e armonici.

    A cosa serve?

    Lo scopo è quello di acquisire consapevolezza del proprio corpo e dei propri movimenti per prevenire o rimediare a squilibri posturali e di ritrovare armonia e flessibilità dei movimenti stessi.

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  • Posturale Metodo Mézières

    “Il corpo è schiacciato dalla propria forza-peso, vale a dire dalla propria forza muscolare, dalle ipertonie, dagli stati di tensione e contrazione, dalle perdite di elasticità” (F.Mézières). 

    Cosa significa “Mézières”?

    Il Metodo Mézières non è una semplice ginnastica dolce, in realtà si tratta di un lavoro posturale e correttivo impegnativo per il paziente. Ogni  seduta di rieducazione posturale Mezieres risulta così abbastanza faticosa,per il soggetto che la esegue, ma al termine avvertirà un sollievo importante non soltanto lungo la colonna ma anche nei distretti più lontani.

    Quando?

    Il Metodo Mézières, in particolare, è indicato quando vuole

    normalizzare tutti i problemi osteo-muscolo-articolari:

    • Vertebrale: lombalgie, lombo sciatalgie, cervicalgie, cervicobrachialgie, etc..
    • Articolare: periartrite scapolo-omerale, coxartrosi, gonartrosi
    • Muscolare: sindrome degli scaleni, sindrome dello stretto toracico superiore, sindrome dell’angolare.
    • Dismorfica: iperlordosi, ipercifosi, ginocchia valghe/vare, piede piatto/cavo

    Viene indicato, inoltre, per gli sportivi per la prevenzione di contratture, stiramenti, strappi, tendiniti e inoltre trova applicazione nell’ambito della medicina preventiva.

    E’ un metodo duro e impegnativo, sia per paziente che per l’operatore, ma assolutamente efficace se applicato con rigore e coscienza professionale.

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  • Ginnastica dolce

    Una ginnastica a corpo libero,  movimenti eseguiti in maniera lenta, graduale e controllata.

    Lo scopo primario è lavorare su flessibilità, tono muscolare e  articolazioni.

    Coinvolge tutto il corpo, allenandolo, ma senza sottoporlo a stress e sforzi.

    I benefici sono:

    • Aiuta ad assumere una postura corretta;
    • Tonifica i muscoli in maniera generale; 
    • Dà maggiore consapevolezza del proprio corpo;
    • Dona maggiore flessibilità alle articolazioni;
    • Migliora le funzionalità dell’apparato cardio-vascolare.

    Dal momento che si basa su esercizi semplici, da eseguire in maniera lenta, è un tipo di attività adatta a tutti, senza alcuna limitazione.

    In particolare, viene spesso consigliata alle seguenti categorie di persone:

    • anziani;
    • soggetti con problemi di postura;
    • per chi non pratica attività fisica da molto tempo;
    • persone sedentarie.

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  • Ginnastica neuromotoria

    GINNASTICA NEUROMOTORIA

    Corso di gruppo dedicato a pazienti con patologie neurologiche che svolgono o hanno svolto riabilitazione neuromotoria individuale all’interno del reparto fisioterapico.

    Si tratta di una terapia per sintomatologie legate alle demenze, all’Alzheimer, al morbo di Parkinson, al disturbo depressivo.

    L’esercizio fisico promuove cambiamenti nel cervello umano, dovuti ad aumenti del metabolismo, ossigenazione e flusso sanguigno cerebrale, aumentando l’espressione di fattori trofici e promuovendo la neurogenesi, l’angiogenesi e la sinaptogenesi.

    Al contrario l’invecchiamento, lo stress, le malattie neurodegenerative e l’ accumulo dei radicali liberi, tendono ad inibire la neurogenesi. Anche il tipo, la durata e l’intensità dell’ esercizio fisico, hanno effetti diversi. Dopo una singola sessione di esercizio, l’umore migliora, attivando aree corticali specifiche, inducendo il rilascio di neurotrasmettitori e fattori trofici che contribuiscono all’aderenza del soggetto nel tempo. Mentre l’esercizio fisico a lungo termine, ha effetti neuroprotettivi, abbassando l’ormone dello stress, il cortisolo, e attiva sia la neurogenesi che l’angiogenesi, che sono importanti per migliorare la funzione comportamentale e cognitiva.

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